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VoloNews

La newsletter del Coordinamento

Nr. 5 – 2024

LE DUE ALLUVIONI IN EMILIA-ROMAGNA

Settembre e Ottobre 2024

E’ successo di nuovo. Un’altra volta quelle immagini, i volti spaventati e disperati dei nostri conterranei, a poco più di un anno di distanza. 

Nell’arco di 4 settimane, due grandi alluvioni hanno colpito la nostra regione, devastando il territorio, le proprietà e il senso di sicurezza della popolazione.

ROMAGNA – Settembre 2024

Tra il 17 e il 19 settembre, sul territorio interessato sono caduti 350 mm di pioggia che hanno causato l’esondazione di 4 fiumi, il conseguente allagamento di diversi Comuni e diversi smottamenti/frane.

Una conta dei danni molto inferiore a quella di Maggio 2023, anche se la quantità d’acqua caduta è stata maggiore. Questa volta infatti, il terreno ha assorbito meglio le precipitazioni e le azioni di prevenzione hanno funzionato ma la perturbazione non ha risparmiato i territori ancora fragili dallo scorso anno, i quali necessitavano di ulteriori interventi.

Il maltempo e le alluvioni hanno coinvolto nuovamente la provincia di Ravenna, con Faenza allagata per la terza volta, la provincia di Forlì e di Bologna. Minacciato anche il cesenate e il riminese, fortunatamente risparmiati in extremis.

Vani sono stati i tentativi del Comune di Faenza di arginare la piena con un muro e un terrapieno alto tre metri: il torrente Marzeno ha inondato e distrutto un’area in cui vivono circa 700 persone. Il fiume Lamone invece ha retto in questa zona ma è esondato a Brisighella e più a nord, a Traversara di Bagnacavallo. Questa piccola frazione è stata sicuramente la più colpita da questa alluvione: il fiume ha rotto gli argini, allagato il centro abitato e sconvolto il territorio circostante. I residenti sono saliti sui tetti, atteso i soccorritori e gli elicotteri dei Vigili del Fuoco.  

Anche il territorio bolognese, dall’Appennino alle campagne più a nord è stato flagellato da frane, smottamenti e allagamenti. Il fiume Idice è esondato creando gravi danni a Botteghino di Zocca, Rastignano, Pianoro, Monterenzio, San Lazzaro e Loiano, ma anche in pianura, a Budrio e a Castenaso. Ci sono stati poi anche allagamenti dovuti all’esondazione del fiume Quaderna, nello stesso punto dello scorso anno a Medicina. 

Dal 19 Settembre il Coordinamento di Ferrara è stato attivato per l’emergenza, iniziando con il riempimento di bancali interi di sacchi di sabbia, inviati poi nelle zone colpite che ne facevano richiesta. 

Per i dieci giorni successivi, fino a domenica 29, un totale di 54 squadre scaglionate nei diversi giorni e notti si sono alternate a Brisighella e Traversara di Bagnacavallo.

I volontari sono stati impiegati in operazioni di pulizia e sgombero nelle strade e nel cimitero; un lavoro realizzato anche con l’impiego di attrezzature e mezzi, quali il camion cisterna con sistema lavastrada, recente acquisto di CAVPCFE grazie alla preziosa e ingente donazione dell’azienda LyondellBasell.

Intanto, nella sede del Coordinamento, i gruppi di lavoro e gli uffici lavoravano per gestire tutto il necessario per il lavoro dei volontari sul campo: i coordinatori per l’emergenza che si sono succeduti, il personale del magazzino, il gruppo Trasporti, la sala operativa, la segreteria d’emergenza che si è occupata della documentazione e delle pratiche per la corretta uscita degli operatori e dei mezzi necessari, nonché tutti i volontari che hanno ripulito la strumentazione e le attrezzature dal fango per permetterne il riutilizzo il giorno successivo. 

EMILIA – Ottobre 2024

L’ingente quantità di acqua caduta venerdì 18 e sabato 19 Ottobre sul territorio bolognese è stata definita “una slavina d’acqua”. In dieci ore sono caduti 175 millimetri di pioggia che hanno provocato la fuoriuscita in strada del torrente sotterraneo Ravone e del canale NavileLe esondazioni e le numerose frane hanno riguardato la fascia collinare a ridosso della città e i comuni limitrofi come Pianoro (pesantemente colpito dopo la piena del fiume Zena), San Lazzaro di Savena (piena del Savena) e Casalecchio di Reno. 

Qualche ora dopo anche altri comuni hanno registrato tracimazioni e rotture arginali: le acque dell’Idice a Budrio e Castenaso; il Quaderna a Medicina e il Sillaro verso Ravenna. Allagamenti anche ad Anzola (fiume Lavino), a Castel Guelfo, Imola, Malalbergo e Baricella.  A Bentivoglio, la tracimazione del Canale Navile ha imposto l’evacuazione dell’ospedale cittadino.

Purtroppo, c’è stata una vittima: un giovane ragazzo che è stato travolto dalla piena del fiume Zena a Botteghino di Zocca, vicino Pianoro. Oltre 3500 persone nella provincia bolognese hanno lasciato le loro case e circa 15mila utenze hanno subito blackout elettrici.

Il nubifragio ha interessato tutta la Regione, con 15 fiumi oltre la soglia rossa, di cui alcuni con livelli superiori al 2023. I soccorritori hanno portato a termine 890 interventi, di questi 345 nella sola provincia di Bologna, 125 nella provincia di Forlì-Cesena e 99 a Reggio Emilia.

A Cadelbosco di Sopra, nel reggiano, sono esondati il torrente Crostolo, il canale Tassone e il Cavo Cava, causando l’alluvione di una vasta area abitata: un migliaio le persone evacuate.

Vari problemi anche nella provincia parmense con numerosi allagamenti a Sorbolo Mezzani, dove i volontari sono intervenuti a seguito di falle preoccupanti nel canale Fumolenta, nella Bassa Est, a San Secondo dopo l’esondazione del canale Genesio, nella Bassa Ovest e a Torrile, dopo il cedimento dell’argine del canale Galasso.

Non sono state registrate particolari criticità nel ravennate, mentre a Cesenatico lo scenario è stato particolarmente drammatico a seguito delle mareggiate. La rete fognaria è saltata, allagando sottopassi e varie zone del paese e rendendo necessaria l’interruzione della circolazione ferroviaria. 

La Protezione Civile è stata attivata fin dalle prime ore del maltempo, per il monitoraggio degli argini più a rischio e successivamente per gli interventi di pulizia. I volontari dell’Emilia-Romagna al lavoro da sabato sono stati 350, ai quali si sono aggiunti quelli delle colonne mobili regionali della Provincia autonoma di Trento e di Piemonte, Friuli-Venezia Giulia, Lazio, Umbria e ulteriori 120 operatori delle associazioni nazionali.

In previsione dell’allerta rossa emanata per la giornata successiva, il Coordinamento di Ferrara  ha cominciato a lavorare venerdì 18, caricando un intero camion di sacchi di sabbia, pronto e a disposizione di chi ne avesse fatto richiesta. I volontari hanno monitorato gli argini dei fiumi e dei canali nei comuni del ferrarese per tenere sotto controllo i livelli e sabato notte sono intervenuti a Portomaggiore con pompe idrauliche.

Domenica mattina 10 squadre sono partite alla volta di Bologna e di Cesenatico; di notte 1 squadra si è occupata della vigilanza sullo scolmatore di Gallo, mentre lunedì mattina 3 squadre sono intervenute a Cesenatico, 2 squadre a Bentivoglio e 3 a Gallo.

Forse solo le immagini possono riassumere quanto accaduto ai nostri conterranei in queste 4 settimane e quanto portato avanti dagli operatori in quei terribili giorni.

Dedizione e impegno, voglia di dare una mano, voglia di esserci: questo lo spirito con cui i nostri volontari sono partiti… e continueranno a partire. 

A tutti voi… BRAVI!